Get Adobe Flash player

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Quartieri

La travagliata lotta di classe che imperversò nel paese molti anni fa fece nascere la divisione dei quartieri che all’inizio divise il paese in due parti: la parte sud chiamata “Algeria” e quella nord chiamata “Dromedaria". Il confine era stabilito da un pozzo posto quasi al centro del paese. Si racconta che furono quelli della parte sud a soprannominare quelli della parte opposta “drumidari” in quanto benestanti e snob non avevano bisogno di lavorare per vivere e disponevano quindi di molto tempo per dormire.
A loro volta i “dromedari" chiamarono “algerini" quelli che abitavano nella parte sud del paese perché li consideravano plebaglia, costretti ad alzarsi presto tutte le mattine per andare a lavorare. Così facendo gli abitanti delle due parti si stuzzicavano a vicenda fino a quando gli “algerini” stanchi di tutto ciò, costruirono una barriera di legno a sbarramento della strada sulla linea di confine.
I “Dromedari" risposero chiamando gli avversari “sucòn” (zucconi: appellativo che si da a chi non capisce niente) ma non contenti delle parole una notte entrarono nella loro parte di paese ed appesero delle grosse zucche alle porte degli “algerini”. Questi ultimi a loro volta passarono al contrattacco e affissero sulle case dei dromedari un manifesto che diceva: “noi delle zucche facciamo una festa ma voi da zucconi avete la testa”.
Le cose furono risolte da una sfida: una partita a calcio. Venne stipulato un trattato in cui le parti s’impegnavano a distruggere la barriera ed a riconoscere al vincitore una parte di paese in più oltre il confine originario. La gara fu ripetuta ogni anno sempre con lo stesso spirito e il confine variava in su o in giù a seconda di chi vinceva.

Il primo gennaio 1952 si effettua il primo “presepio vivente” al quale parteciparono almeno 350 personaggi tutti cittadini, adulti e ragazzi, del paese, vestiti con i costumi dell’epoca. La capanna con la Sacra Famiglia fu realizzata nel cortile dell’oratorio e i Re Magi, con il loro seguito erano rappresentati dalle contrade del paese: la Dromedaria rappresentata dal Re Bianco, l’Algeria dal Re Nero ed infine il quartiere della Via Stazione e Via Roma era rappresentato dal Re Giallo, da allora il quartiere e in modo particolare i due grandi caseggiati della “Ciaplina” e della “Romana” fu chiamato “Quartier Cinese”.

 

 Gonfalone Algeria

 

 

 Gonfalone Cinese

 

 

 Gonfalone Dromedaria